
Il verbale di consegna dei dispositivi di protezione individuale (DPI) è il documento che attesta, in modo formale e tracciabile, che l’azienda ha fornito ai lavoratori i dispositivi necessari per la loro sicurezza sul lavoro. Questo verbale è obbligatorio per legge e tutela sia il datore di lavoro sia i dipendenti in caso di controlli o incidenti.
In pratica, il verbale di consegna DPI serve a dimostrare che ogni lavoratore ha ricevuto i dispositivi previsti (come caschi, guanti, mascherine, scarpe antinfortunistiche, ecc.) e che è stato informato sulle modalità di utilizzo, manutenzione e conservazione. Senza questo documento, il datore di lavoro rischia sanzioni amministrative e penali, oltre a non essere coperto in caso di infortuni.
Cos’è il verbale di consegna DPI
Il verbale di consegna DPI è un modulo scritto, firmato dal datore di lavoro (o da un suo delegato) e dal lavoratore, che certifica la consegna di ogni dispositivo di protezione individuale previsto dalla valutazione dei rischi aziendale. Viene conservato in azienda e aggiornato ogni volta che vengono consegnati nuovi DPI o sostituiti quelli esistenti.
A cosa serve e perché è obbligatorio
La funzione principale del verbale di consegna DPI è quella di proteggere l’imprenditore da responsabilità civili e penali. Secondo il D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro), la consegna e la formazione sui DPI sono obbligatorie. Il verbale rappresenta la prova documentale che l’azienda ha adempiuto a questi obblighi.
Come funziona: compilazione e conservazione
- Compilazione: Il verbale deve riportare i dati del lavoratore, la descrizione dettagliata dei DPI consegnati (marca, modello, quantità), la data di consegna, le istruzioni ricevute e le firme di entrambe le parti.
- Conservazione: Il documento va archiviato in azienda per almeno 10 anni e deve essere esibito in caso di ispezioni da parte degli enti di controllo (INAIL, ASL, Ispettorato del lavoro).
- Aggiornamento: Ogni volta che cambia il tipo di DPI, o in caso di sostituzione per usura o smarrimento, va redatto un nuovo verbale.
Esempio pratico
Un operaio assunto in un’azienda edile riceve casco, scarpe antinfortunistiche e guanti. Il datore di lavoro compila il verbale di consegna DPI, specificando i dettagli di ogni dispositivo, spiega come usarli e fa firmare il lavoratore. Il documento viene poi conservato in azienda e aggiornato se, ad esempio, il casco viene sostituito.
Differenze con altri documenti simili
Il verbale di consegna DPI non va confuso con la valutazione dei rischi (DVR), che individua i pericoli e stabilisce quali DPI servono, né con il registro delle consegne materiali aziendali, che riguarda strumenti di lavoro non legati alla sicurezza.
Domande frequenti (FAQ)
- Il verbale di consegna DPI è obbligatorio per tutte le aziende?
Sì, per tutte le aziende che, in base alla valutazione dei rischi, devono fornire DPI ai lavoratori. - Serve anche per i lavoratori occasionali?
Sì, ogni lavoratore che utilizza DPI deve firmare il verbale, anche se assunto per breve tempo. - Cosa succede se manca il verbale?
Il datore di lavoro rischia sanzioni e responsabilità in caso di infortuni. - Si può digitalizzare il verbale?
Sì, purché la firma sia elettronica qualificata e il documento sia conservato secondo le regole previste.
Storia e novità normative
Il concetto di DPI nasce con le prime leggi sulla sicurezza negli anni ’50, ma è con il D.Lgs. 81/2008 che la consegna e la formazione diventano obbligatorie e documentate. Negli ultimi anni, la digitalizzazione ha reso possibile la gestione elettronica dei verbali, ma la sostanza non cambia: senza documento firmato, l’azienda è scoperta.
Approfondimenti e fonti
Per ulteriori dettagli è possibile consultare il sito INAIL e il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro.