Congedo parentale per coppie omogenitoriali: cosa cambia per i datori di lavoro

Congedo parentale per coppie omogenitoriali: cosa cambia per i datori di lavoro

Dal 24 luglio 2025, per le coppie omogenitoriali femminili, il congedo parentale obbligatorio si rinnova: la Corte Costituzionale ha stabilito che la lavoratrice dipendente riconosciuta come genitore intenzionale nei registri dello stato civile può accedere al congedo di paternità obbligatorio. Questo significa che, anche se non ha partorito, la madre intenzionale ha diritto a 10 giorni lavorativi di congedo (20 in caso di parto plurimo), come già previsto per i padri lavoratori.

Chi è la madre intenzionale e cosa cambia per il datore di lavoro

Per madre intenzionale si intende la donna che, pur non avendo partorito, risulta genitore a tutti gli effetti grazie all’iscrizione nei registri dello stato civile. La novità riguarda direttamente i datori di lavoro privati che hanno dipendenti in questa situazione: ora sono tenuti a riconoscere il diritto al congedo e ad anticipare l’indennità INPS, salvo casi particolari.

Come funziona la comunicazione e la richiesta del congedo

La comunicazione di fruizione del congedo deve essere fatta dal datore di lavoro, che provvede anche all’anticipazione dell’indennità per conto dell’INPS. Solo nei casi in cui non sia prevista questa anticipazione, la lavoratrice dovrà presentare domanda telematica direttamente all’INPS.

Implicazioni pratiche per i piccoli imprenditori

Per chi gestisce un’impresa tra i 5 e i 30 dipendenti, questa sentenza porta chiarezza e nuovi obblighi. La gestione delle presenze, la pianificazione delle sostituzioni e la corretta comunicazione con l’INPS diventano ancora più cruciali. Il datore di lavoro deve essere pronto a rispondere tempestivamente alle richieste delle lavoratrici interessate, senza rischiare errori o ritardi che potrebbero esporre l’azienda a sanzioni o contestazioni.

FAQ: domande frequenti dei datori di lavoro

Chi può richiedere il congedo di paternità obbligatorio in una coppia omogenitoriale?
La lavoratrice dipendente riconosciuta come madre intenzionale nei registri dello stato civile.
Quanti giorni spettano?
10 giorni lavorativi, oppure 20 in caso di parto plurimo.
Chi deve comunicare la fruizione del congedo?
Il datore di lavoro, che anticipa anche l’indennità per conto dell’INPS.
Quando la domanda va presentata direttamente all’INPS?
Solo se non è prevista l’anticipazione dell’indennità da parte del datore di lavoro.
Ci sono rischi per chi non rispetta le nuove regole?
Sì, il mancato riconoscimento del diritto o la comunicazione tardiva possono comportare sanzioni e contenziosi.

Cosa fare subito

  • Verifica se tra le tue dipendenti ci sono situazioni che rientrano nella nuova normativa.
  • Prepara la documentazione e aggiorna le procedure interne per gestire le richieste di congedo.
  • Consulta il tuo servizio paghe per assicurarti che le comunicazioni e le anticipazioni siano corrette e tempestive.

Difendere i diritti di chi lavora nella tua azienda significa anche proteggere la tua impresa da rischi inutili. Conoscere le regole è il primo scudo.

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