
Il contratto di lavoro intermittente, chiamato anche lavoro a chiamata, è una tipologia contrattuale prevista dalla normativa italiana che consente alle aziende di assumere lavoratori solo quando ne hanno effettiva necessità, senza vincoli di continuità. In pratica, il lavoratore si rende disponibile a prestare attività lavorativa solo su richiesta del datore di lavoro, nei periodi in cui l’azienda ha bisogno di personale aggiuntivo.
Questa formula offre flessibilità sia all’imprenditore che al lavoratore, ma è regolata da limiti precisi per evitare abusi e garantire la tutela dei diritti. Il lavoro intermittente è spesso utilizzato nei settori con picchi stagionali, eventi, turismo, ristorazione e commercio.
Cos’è il contratto di lavoro intermittente
Il contratto di lavoro intermittente è disciplinato dagli articoli 13-18 del D.Lgs. 81/2015. Si tratta di un rapporto di lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato, in cui il lavoratore si mette a disposizione dell’azienda e viene chiamato a lavorare solo quando serve. Può essere stipulato sia per esigenze temporanee che cicliche, ma non può essere utilizzato per sostituire lavoratori in sciopero o in caso di gravi rischi per la salute e la sicurezza.
Quando si può usare
Il contratto di lavoro intermittente può essere utilizzato per:
- Attività individuate dai contratti collettivi nazionali (CCNL)
- Lavoratori con meno di 24 anni o più di 55 anni
- Attività con esigenze discontinue o intermittenti (es. fiere, stagioni turistiche, eventi)
Non è ammesso in caso di sostituzione di personale in sciopero, per attività particolarmente pericolose o presso aziende che non hanno effettuato la valutazione dei rischi.
Come funziona: obblighi e gestione
Il datore di lavoro deve comunicare ogni chiamata di lavoro all’INPS prima dell’inizio della prestazione, tramite il servizio online INPS o SMS. Il lavoratore ha diritto a ricevere la retribuzione solo per i periodi effettivamente lavorati, salvo che non sia previsto un’indennità di disponibilità per i periodi in cui si rende disponibile ma non viene chiamato.
Il contratto deve essere redatto in forma scritta e contenere:
- Durata e modalità della prestazione
- Eventuale indennità di disponibilità
- Tempi e modalità di chiamata
- Trattamento economico e normativo
Vantaggi e rischi per le aziende
Il principale vantaggio per l’azienda è la possibilità di gestire i picchi di lavoro senza assumere personale in modo continuativo. Tuttavia, la gestione deve essere attenta: errori nelle comunicazioni o nell’applicazione delle regole possono comportare sanzioni pesanti. Inoltre, l’indennità di disponibilità rappresenta un costo aggiuntivo se prevista.
Esempi pratici
- Un ristorante che impiega camerieri extra solo nei weekend o durante eventi
- Un’azienda di eventi che assume personale per fiere o manifestazioni
- Un negozio che chiama addetti alle vendite nei periodi di saldi o festività
Differenze con altri contratti simili
Il contratto di lavoro intermittente si distingue dal contratto a tempo determinato perché non prevede una prestazione continuativa, e dalla collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) perché il rapporto è sempre subordinato e soggetto alle regole del lavoro dipendente.
FAQ – Domande frequenti
- Serve sempre la comunicazione preventiva? Sì, ogni chiamata va comunicata all’INPS prima dell’inizio del lavoro.
- Il lavoratore può rifiutare la chiamata? Solo se non è prevista l’indennità di disponibilità. Se la riceve, deve rispondere salvo giustificato motivo.
- Si possono assumere più lavoratori a chiamata? Sì, ma sempre nel rispetto dei limiti previsti dalla legge e dai CCNL.
- Quali sanzioni sono previste? Sanzioni amministrative da 400 a 2.400 euro per ogni lavoratore in caso di mancata comunicazione.
Storia e novità recenti
Introdotto in Italia nel 2003, il lavoro intermittente ha subito diverse modifiche, soprattutto con il Jobs Act (D.Lgs. 81/2015) che ne ha ridefinito i limiti e le modalità di utilizzo. Negli ultimi anni, l’INPS ha rafforzato i controlli sulle comunicazioni e l’uso improprio, aumentando le sanzioni e la tracciabilità delle chiamate.