Con il messaggio n. 2821 del 26 settembre 2025, l'INPS ha chiarito le modalità operative per la gestione delle rate maturate e non riscosse della quota integrativa della Prestazione Universale, chiamata anche "assegno di assistenza" (pari a 850 euro mensili), in caso di decesso del beneficiario.
Cos'è la Prestazione Universale e a chi si applica
La Prestazione Universale è una misura di sostegno economico rivolta a specifiche categorie di cittadini. La quota integrativa, nota come "assegno di assistenza", rappresenta un aiuto concreto per chi si trova in condizioni di particolare fragilità. Per i datori di lavoro e gli imprenditori, è importante conoscere le regole di gestione di questa prestazione, soprattutto in caso di eventi straordinari come il decesso del lavoratore beneficiario.
Cosa succede in caso di decesso del beneficiario
Se il titolare della Prestazione Universale viene a mancare, le rate maturate e non ancora riscosse devono essere liquidate agli eredi. L'INPS ha precisato che la liquidazione avviene solo dopo che gli eredi hanno presentato una specifica domanda online e fornito la rendicontazione della spesa sostenuta, secondo le regole generali già previste per la Prestazione Universale.
Le modalità operative dettagliate saranno comunicate dall'INPS in seguito, ma già ora è chiaro che la procedura sarà digitale e richiederà la presentazione di documentazione specifica.
Come presentare la domanda
Gli eredi devono presentare una domanda online all'INPS per ottenere la liquidazione delle rate non riscosse. Sarà necessario allegare la documentazione che attesti la qualità di erede e la rendicontazione delle spese sostenute. L'INPS fornirà a breve le istruzioni operative definitive.
Implicazioni per imprenditori e datori di lavoro
Per chi gestisce un'impresa con dipendenti che beneficiano della Prestazione Universale, è fondamentale essere informati su queste novità. In caso di decesso di un dipendente beneficiario, il datore di lavoro deve sapere che la gestione delle rate residue non è automatica: saranno gli eredi a dover attivarsi, ma il datore di lavoro può avere un ruolo di supporto informativo e organizzativo.
Essere aggiornati su queste procedure significa evitare ritardi, incomprensioni e possibili contestazioni future.
FAQ – Domande frequenti
- Chi può richiedere la liquidazione delle rate non riscosse?
 - Solo gli eredi legittimi del beneficiario deceduto, previa presentazione della domanda online e della documentazione richiesta.
 - Il datore di lavoro deve fare qualcosa?
 - Non è previsto un obbligo diretto per il datore di lavoro, ma può informare gli eredi e supportarli nella raccolta della documentazione necessaria.
 - Quanto tempo ci vuole per la liquidazione?
 - I tempi dipendono dalla completezza della domanda e dalla pubblicazione delle modalità operative da parte dell'INPS.
 - Le rate residue spettano sempre agli eredi?
 - Sì, purché siano state maturate e non riscosse prima del decesso e venga presentata la documentazione richiesta.
 - Serve la rendicontazione delle spese?
 - Sì, è obbligatoria per ottenere la liquidazione delle rate residue.
 
Conclusioni
La gestione delle rate non riscosse della Prestazione Universale in caso di decesso è un tema che tocca anche i piccoli imprenditori, soprattutto per la corretta gestione amministrativa e il supporto ai familiari dei lavoratori. Restare informati sulle procedure INPS è una forma di tutela per l'azienda e per chi lavora con te.
