Se sei un imprenditore e hai dipendenti che potrebbero richiedere un’aspettativa non retribuita per incarichi pubblici elettivi o ruoli sindacali, è fondamentale conoscere le regole sulla contribuzione figurativa. L’INPS ha recentemente chiarito, con il messaggio n. 3505 del 21 novembre 2025, quali documenti servono per ottenere il riconoscimento dei contributi figurativi durante il periodo di aspettativa. Questo approfondimento ti guida punto per punto su cosa fare, quali rischi evitare e quali sono le domande più frequenti dei datori di lavoro.
Cos’è la contribuzione figurativa per l’aspettativa
La contribuzione figurativa è un meccanismo che permette ai lavoratori di non perdere i contributi previdenziali quando si assentano dal lavoro senza retribuzione per svolgere incarichi pubblici elettivi (come sindaco, consigliere comunale) o cariche sindacali. L’INPS accredita i contributi come se il lavoratore avesse continuato a lavorare normalmente, a patto che vengano rispettate precise condizioni documentali.
Quali documenti servono per il riconoscimento
- L’atto di collocamento in aspettativa: deve essere redatto dal datore di lavoro, datato e firmato per esteso. Deve avere una data precedente all’inizio dell’aspettativa.
- Per incarichi sindacali: l’incarico deve risultare da un atto scritto e formale di investitura.
- Documentazione sostitutiva: solo in casi particolari, specificati dall’INPS, è possibile presentare documenti alternativi. È importante verificare di volta in volta se rientri tra questi casi.
Perché questa precisazione interessa i piccoli imprenditori
Spesso i piccoli imprenditori si trovano a gestire richieste di aspettativa da parte di dipendenti coinvolti in attività politiche o sindacali. Sbagliare la documentazione può significare problemi per il lavoratore (che rischia di perdere i contributi) e per l’azienda (che può trovarsi coinvolta in contestazioni o richieste di integrazione documentale da parte dell’INPS). Conoscere le regole significa evitare perdite di tempo e difendere la serenità aziendale.
FAQ: le domande frequenti dei datori di lavoro
- La contribuzione figurativa comporta costi per l’azienda?
- No. L’accredito figurativo è a carico dell’INPS, non del datore di lavoro.
- Se il lavoratore rientra prima della scadenza del mandato?
- Il periodo di aspettativa e quindi la contribuzione figurativa si interrompono con il rientro effettivo al lavoro.
- Posso concedere aspettativa solo per incarichi politici?
- No. La legge prevede aspettativa non retribuita anche per incarichi sindacali con investitura formale.
- Che succede se manca la documentazione richiesta?
- L’INPS può rifiutare l’accredito dei contributi figurativi. È fondamentale che ogni atto sia completo, datato e firmato secondo le istruzioni INPS.
- Serve comunicare qualcosa all’INPS?
- Sì, va trasmessa la documentazione prevista, secondo le modalità indicate dall’INPS.
Come difendere la tua azienda dalle inefficienze
La gestione corretta dell’aspettativa e della contribuzione figurativa non è solo una questione di moduli: è una difesa della tua azienda da errori che possono costare tempo e serenità. Conoscere le regole, preparare la documentazione giusta e non lasciare nulla al caso significa essere un passo avanti. Se hai dubbi, non aspettare: la chiarezza è il primo scudo di chi fa impresa.
