Contratto di apprendistato: come funziona e perché sceglierlo

contratto di apprendistato: come funziona e perché sceglierlo

Il contratto di apprendistato è un tipo di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato che combina formazione e lavoro pratico. In Italia, è una soluzione vantaggiosa sia per le aziende che per i giovani lavoratori, perché consente di inserire in organico nuove risorse a costi ridotti rispetto ai contratti tradizionali, offrendo loro un percorso di crescita e apprendimento.

Il contratto di apprendistato è pensato per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, grazie a un mix tra formazione on the job e formazione teorica. È regolato dagli articoli 41-47 del D.Lgs. 81/2015 (Jobs Act) e offre una serie di vantaggi economici, contributivi e formativi sia per il datore di lavoro sia per il lavoratore.

Cos’è il contratto di apprendistato

Il contratto di apprendistato è una forma contrattuale speciale che si rivolge principalmente ai giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni. Il lavoratore, chiamato apprendista, è assunto con l’obiettivo di conseguire una professionalità specifica grazie a una formazione teorica, svolta spesso presso enti esterni, e una formazione pratica svolta in azienda.

Ne esistono tre tipologie principali:

  • Apprendistato per la qualifica e il diploma (15-25 anni): pensato per ottenere un titolo di studio.
  • Apprendistato professionalizzante (18-29 anni): per conseguire una qualifica tecnica o professionale specifica.
  • Apprendistato di alta formazione e ricerca (18-29 anni): dedicato a chi frequenta l’università, master o corsi di alta formazione.

A cosa serve l’apprendistato

L’apprendistato serve a facilitare l’inserimento lavorativo dei giovani e a permettere alle imprese di formare personale su misura, riducendo il costo del lavoro grazie ad agevolazioni contributive e retributive. È uno strumento fondamentale per colmare il mismatch tra domanda e offerta di competenze professionali nel mercato italiano.

Come funziona il contratto di apprendistato

L’apprendista viene assunto con un piano formativo individuale, definito di concerto con l’ente di formazione o con il supporto di un consulente del lavoro. La durata minima e massima varia in base al tipo di apprendistato e al contratto collettivo applicato, ma di norma è tra 6 mesi e 3 anni (fino a 5 anni per alcune qualifiche artigiane).

Durante il periodo di apprendistato, il datore di lavoro si impegna a garantire un certo numero di ore di formazione teorica ogni anno (almeno 40/80 ore, a seconda del tipo). Il mancato assolvimento degli obblighi formativi comporta sanzioni e può rendere nullo il contratto di apprendistato.

Al termine del periodo formativo, se il rapporto continua, l’apprendista si trasforma automaticamente in lavoratore subordinato a tempo indeterminato.

Vantaggi per le aziende

  • Riduzione del costo del lavoro: aliquota contributiva agevolata (generalmente pari all’11,61%, contro il 29-32% ordinario).
  • Gratuità degli oneri assicurativi INAIL per la formazione esterna.
  • Possibilità di formazione personalizzata sui processi aziendali.
  • Incentivi all’assunzione previsti da Regioni e dallo Stato.
  • Non computabilità dell’apprendista nell’organico ai fini di determinati obblighi di legge (es. quote riserva legge 68/99).

Esempio pratico

Un’azienda metalmeccanica che assume un giovane di 23 anni con contratto di apprendistato professionalizzante può beneficiare di una retribuzione iniziale inferiore rispetto a un lavoratore qualificato, pagare meno contributi e avere accesso a incentivi regionali. In tre anni l’apprendista acquisisce competenze specifiche per il ruolo, diventando una risorsa formata secondo le necessità aziendali.

Contratto di apprendistato e differenze con altre forme di contratto

A differenza del tirocinio (o stage), l’apprendistato è un vero rapporto di lavoro subordinato e comporta diritti e doveri come ferie, permessi, tutele previdenziali e assicurative. Rispetto al contratto a tempo determinato o indeterminato tradizionale, prevede vantaggi economici e un percorso di crescita per il lavoratore.

Domande frequenti (FAQ)

  • L’apprendista può essere licenziato? Sì, durante il periodo di apprendistato si applicano le regole ordinarie, ma la disciplina è più flessibile in caso di recesso al termine del periodo formativo.
  • Quanti apprendisti si possono assumere? La normativa prevede un limite: di solito un rapporto di 3 apprendisti ogni 2 lavoratori qualificati presenti (con alcune eccezioni per le imprese artigiane).
  • L’apprendista ha diritto alle ferie? Sì, gli spettano tutti i diritti del lavoratore subordinato, incluse ferie e malattia.
  • Esistono obblighi documentali? Sì, occorre redigere un piano formativo, tenere il registro formativo e rispettare le comunicazioni obbligatorie agli enti (es. INPS, INAIL, portale delle comunicazioni obbligatorie).

Storia e ultime novità sull’apprendistato

L’apprendistato ha una lunga tradizione nel diritto del lavoro italiano, risalendo al codice civile del 1942. Nel corso dei decenni, il legislatore ha più volte modificato la disciplina, semplificando gli adempimenti e potenziando le agevolazioni. La riforma più recente (D.Lgs. 81/2015) ha reso la forma contrattuale più flessibile e appetibile per le PMI. È atteso un aggiornamento sui finanziamenti pubblici alla formazione esterna e nuovi vantaggi contributivi nel 2024.

Fonti autorevoli e di approfondimento: INPS | Wikipedia