L’aggiornamento dell’Osservatorio Statistico sull’Assegno unico e universale (AUU) per i figli a carico, pubblicato a settembre 2025, porta numeri importanti: nei primi otto mesi dell’anno sono stati erogati alle famiglie assegni per 13,1 miliardi di euro, che si aggiungono ai 19,9 miliardi del 2024. Ma cosa significa tutto questo per chi gestisce una piccola azienda? Cosa cambia per i datori di lavoro tra 5 e 30 dipendenti?
Cos’è l’assegno unico e universale (AUU)
L’assegno unico e universale è un contributo economico mensile riconosciuto alle famiglie con figli a carico fino a 21 anni (senza limiti di età per figli disabili). L’importo varia in base all’ISEE e ad alcune maggiorazioni specifiche. Per il 2025, la soglia ISEE massima per ricevere l’importo pieno è fissata a 17.227,33 euro; chi supera i 45.939,56 euro o non presenta ISEE riceve l’importo minimo.
Dati aggiornati: numeri e importi medi
- Famiglie beneficiarie nel 2025: 6.195.741
- Figli a carico: 9.800.723
- Importo medio per figlio (agosto 2025): 173 euro
- Importo minimo: 57 euro (ISEE assente o superiore a 45.939,56 euro)
- Importo massimo: 224 euro (ISEE fino a 17.227,33 euro)
Questi dati aiutano a capire la portata dello strumento e la sua incidenza sulle famiglie dei lavoratori.
Perché interessa ai piccoli imprenditori?
Se gestisci un’azienda tra i 5 e i 30 dipendenti, sapere come funziona l’assegno unico è fondamentale. Molti dei tuoi collaboratori potrebbero beneficiarne, e spesso ti chiedono chiarimenti o supporto nella gestione delle pratiche, dall’inserimento delle presenze all’importazione dei dati nel modello 730. Capire come cambia l’importo, chi ne ha diritto e quali documenti servono ti permette di rispondere in modo preciso e di evitare errori che possono rallentare il lavoro o creare tensioni in azienda.
Come funziona la gestione in busta paga?
L’assegno unico viene erogato direttamente dall’INPS, ma spesso i datori di lavoro sono coinvolti nell’informare i dipendenti, nell’aggiornare le presenze o nel fornire supporto per la compilazione dei modelli fiscali. Non è previsto un conguaglio diretto in busta paga, ma è importante che le informazioni siano corrette e aggiornate, soprattutto in fase di elaborazione dei cedolini e delle dichiarazioni annuali.
FAQ per datori di lavoro e imprenditori
- Devo inserire l’assegno unico in busta paga?
- No, l’assegno unico viene pagato direttamente dall’INPS alle famiglie. Tuttavia, è importante che i dati relativi ai figli a carico siano corretti nei sistemi aziendali.
- Come posso aiutare i miei dipendenti?
- Puoi fornire informazioni chiare sulle modalità di richiesta, supportare nell’aggiornamento dei dati anagrafici e ISEE, e assicurarti che i dati trasmessi all’INPS siano corretti.
- L’assegno unico sostituisce altre detrazioni?
- Sì, l’AUU ha sostituito detrazioni per figli a carico e assegni familiari. È fondamentale aggiornare le anagrafiche e le comunicazioni interne.
- Ci sono novità per il 2025?
- Le soglie ISEE sono state aggiornate, e gli importi sono stati adeguati. È importante monitorare eventuali ulteriori aggiornamenti normativi.
Cosa fare in azienda: consigli pratici
- Comunica tempestivamente ai dipendenti eventuali novità sull’assegno unico.
- Assicurati che i dati dei figli a carico siano aggiornati nei sistemi aziendali.
- Collabora con il consulente del lavoro per gestire correttamente le pratiche fiscali e previdenziali.
- Monitora le richieste di chiarimenti da parte dei dipendenti e prepara risposte semplici e dirette.
Conclusioni
L’assegno unico è uno strumento centrale per il welfare delle famiglie italiane, e coinvolge da vicino anche chi fa impresa. Restare aggiornati sulle novità, conoscere le regole e saper rispondere alle domande dei collaboratori significa rafforzare il clima aziendale e difendere la serenità di chi lavora con te.
Fonti e approfondimenti
Per approfondire, consulta il sito dell’INPS e l’Osservatorio Statistico sull’Assegno unico e universale.
