
Autocertificazione stato di famiglia: cos’è, a cosa serve e come gestirla in azienda? L’autocertificazione dello stato di famiglia è una dichiarazione sostitutiva che consente al lavoratore di attestare la propria composizione familiare senza dover richiedere il certificato all’anagrafe. Per le aziende, significa meno attese, meno carta, più rapidità negli adempimenti obbligatori.
Cos’è l’autocertificazione dello stato di famiglia
L’autocertificazione dello stato di famiglia è una dichiarazione scritta con cui una persona dichiara, sotto la propria responsabilità, la composizione del proprio nucleo familiare. È prevista dall’art. 46 del DPR 445/2000 e può essere utilizzata in tutti i rapporti con la pubblica amministrazione e con i gestori di servizi pubblici, ma anche nei rapporti privati quando accettata.
A cosa serve l’autocertificazione dello stato di famiglia
Serve a semplificare e velocizzare le pratiche amministrative legate alla gestione del personale. Le aziende possono richiederla per:
- Richiesta di assegni familiari (ANF)
- Gestione delle detrazioni fiscali per familiari a carico
- Domande di permessi o congedi legati alla famiglia
- Pratiche di welfare aziendale
Come funziona l’autocertificazione
Il lavoratore compila e firma una dichiarazione sostitutiva di certificazione, indicando i dati anagrafici dei familiari conviventi. L’azienda deve conservare la dichiarazione agli atti, senza necessità di richiedere il certificato originale all’anagrafe. In caso di dubbi, può effettuare controlli presso gli uffici pubblici.
Esempio pratico di autocertificazione stato di famiglia
Mario Rossi, dipendente di una PMI, deve chiedere l’assegno per il nucleo familiare. Compila il modulo di autocertificazione con i dati dei familiari conviventi e lo consegna all’ufficio HR. L’azienda usa il documento per calcolare gli importi spettanti e per le pratiche fiscali, senza ulteriori attese.
Differenze con altri documenti simili
- Certificato di stato di famiglia: rilasciato dall’anagrafe, ha valore legale ma richiede tempi e costi.
- Autocertificazione: ha lo stesso valore nei rapporti con enti pubblici e aziende che la accettano, ma è gratuita e immediata.
- Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà: serve per attestare situazioni, fatti o qualità personali non certificabili con autocertificazione.
Domande frequenti sull’autocertificazione stato di famiglia
- È obbligatorio accettare l’autocertificazione?
- Sì, per le pubbliche amministrazioni e i gestori di servizi pubblici. I privati (come le aziende) possono scegliere se accettarla.
- Che rischi ci sono in caso di dichiarazioni false?
- Il lavoratore risponde penalmente per dichiarazioni mendaci. L’azienda può effettuare controlli e, in caso di falsità, revocare i benefici concessi.
- Quanto dura l’autocertificazione?
- Non ha scadenza, ma deve rappresentare la situazione attuale al momento della dichiarazione.
- Serve la marca da bollo?
- No, l’autocertificazione è sempre esente da bollo.
Storia e novità normative
L’autocertificazione è stata introdotta per semplificare la vita di cittadini e imprese, riducendo i tempi e i costi delle pratiche amministrative. Con la digitalizzazione, molte aziende hanno adottato moduli online per la raccolta delle autocertificazioni. Dal 2020, con la pandemia, l’utilizzo di autocertificazioni è cresciuto esponenzialmente anche per gestire permessi, smart working e benefit familiari.