
Cos’è l’autoliquidazione INPS? L’autoliquidazione INPS è l’obbligo, per aziende e datori di lavoro, di calcolare e versare in autonomia i contributi previdenziali dovuti all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) per i propri dipendenti, entro precise scadenze annuali. In altre parole: sei tu, imprenditore, a calcolare quanto devi e a pagare nei tempi previsti, senza attendere conteggi esterni o avvisi.
L’autoliquidazione INPS è una procedura fondamentale nella gestione del personale in Italia. Riguarda soprattutto le aziende che applicano il sistema del “saldo e acconto” per i contributi dovuti su retribuzioni e compensi. Il termine “autoliquidazione” indica che il datore di lavoro si assume la responsabilità di determinare l’importo esatto dei contributi, utilizzando i dati delle retribuzioni effettivamente corrisposte nell’anno precedente e stimando quelli dell’anno in corso.
Come funziona l’autoliquidazione INPS
Ogni anno, tra gennaio e febbraio, il datore di lavoro deve:
- Calcolare i contributi dovuti all’INPS per l’anno precedente (saldo) e per l’anno in corso (acconto).
- Compilare i modelli di dichiarazione (Uniemens, DM10, ecc.).
- Versare le somme dovute tramite modello F24, indicando i codici tributo corretti.
- Rispetto all’INAIL, dove l’autoliquidazione riguarda l’assicurazione contro gli infortuni, qui si parla esclusivamente di previdenza sociale.
Chi è obbligato all’autoliquidazione INPS?
Tutti i datori di lavoro privati che hanno dipendenti iscritti alle gestioni previdenziali INPS. Sono esclusi i lavoratori autonomi e le aziende senza dipendenti.
Scadenze principali
- 31 gennaio: termine per il calcolo dei contributi e la presentazione delle denunce.
- 16 febbraio: scadenza per il versamento dei contributi tramite F24.
Come si calcola l’autoliquidazione INPS?
Il calcolo si basa sulle retribuzioni effettive dell’anno precedente (saldo) e su una previsione delle retribuzioni dell’anno in corso (acconto). Si applicano le aliquote contributive vigenti, che variano in base al settore, al tipo di contratto e alla categoria di lavoratori.
Per un calcolo corretto è fondamentale:
- Utilizzare le aliquote aggiornate pubblicate dall’INPS (inps.it).
- Verificare eventuali agevolazioni o esoneri contributivi spettanti.
- Compilare correttamente i modelli Uniemens.
Esempio pratico
Un’azienda con 10 dipendenti e una retribuzione annua lorda complessiva di 250.000 euro deve:
- Calcolare il saldo dei contributi dovuti per il 2023 sulle retribuzioni effettive.
- Stimare l’acconto per il 2024 sulle retribuzioni previste.
- Versare la somma totale entro il 16 febbraio 2024 tramite F24.
Domande frequenti (FAQ)
- Quali sono le sanzioni in caso di ritardo?
- In caso di mancato o ritardato versamento, sono previste sanzioni amministrative e interessi di mora. L’INPS può anche avviare procedure di recupero coattivo.
- Qual è la differenza tra autoliquidazione INPS e autoliquidazione INAIL?
- L’autoliquidazione INPS riguarda i contributi previdenziali, mentre quella INAIL riguarda l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
- Posso rateizzare i contributi dovuti?
- Sì, in alcuni casi l’INPS consente la rateizzazione, ma è necessario presentare domanda e rispettare le condizioni previste.
- Come verifico se ho versato correttamente?
- Tramite il cassetto previdenziale INPS, dove sono disponibili tutte le informazioni sui versamenti effettuati.
Storia e novità recenti
L’autoliquidazione INPS nasce per semplificare la gestione dei contributi e responsabilizzare il datore di lavoro, eliminando la necessità di calcoli e comunicazioni successive da parte dell’ente. Negli ultimi anni, l’introduzione del modello Uniemens ha ulteriormente digitalizzato la procedura, riducendo errori e tempi di lavorazione. Dal 2024, alcune categorie di aziende possono usufruire di nuove agevolazioni contributive e di servizi online più intuitivi per la compilazione e l’invio delle denunce.
Termini correlati
- Saldo e acconto contributi
- Modello F24
- Uniemens
- Aliquote contributive
- Gestione previdenziale