
La comunicazione di variazione orario di lavoro è l’adempimento obbligatorio che ogni datore di lavoro deve effettuare quando modifica l’orario di lavoro di un dipendente rispetto a quanto inizialmente concordato o contrattualizzato. In una frase: ogni volta che cambi i turni, la distribuzione settimanale o la durata dell’orario di un tuo collaboratore, sei tenuto a comunicarlo formalmente, rispettando tempi e modalità previste dalla legge italiana.
Cos’è la comunicazione di variazione orario di lavoro
La comunicazione di variazione orario di lavoro è una notifica ufficiale che il datore di lavoro invia agli enti competenti (come il Centro per l’Impiego) e al lavoratore stesso, ogni volta che interviene una modifica nell’orario contrattuale. Questo adempimento serve a garantire trasparenza, tracciabilità e rispetto dei diritti del lavoratore, oltre che a tutelare l’azienda da contestazioni e sanzioni.
Quando è obbligatoria la comunicazione
La comunicazione è obbligatoria in caso di:
- Passaggio da tempo pieno a part time (o viceversa)
- Modifica della distribuzione settimanale delle ore (es. da 5 a 6 giorni lavorativi)
- Variazione dell’orario giornaliero (es. cambio turni, passaggio da orario spezzato a continuato)
- Riduzione o aumento dell’orario contrattuale
Non è invece obbligatoria per cambi temporanei e non strutturali, come la semplice gestione delle ferie o delle assenze.
Come funziona la comunicazione
La variazione va comunicata tramite il sistema UNILAV (comunicazione obbligatoria telematica) entro 5 giorni dalla modifica. Il datore di lavoro deve aggiornare il contratto individuale e informare il lavoratore per iscritto, specificando la nuova articolazione dell’orario. In caso di omessa comunicazione, sono previste sanzioni amministrative.
Esempi pratici
- Un dipendente passa da 40 a 30 ore settimanali: va aggiornata la comunicazione e il contratto.
- Un lavoratore part time modifica i giorni di presenza: occorre inviare la variazione.
- Si introduce un nuovo turno notturno: la variazione va notificata agli enti e al lavoratore.
Differenze con altri adempimenti
Non va confusa con la comunicazione di assunzione, di cessazione o di trasformazione del rapporto di lavoro. La comunicazione di variazione orario riguarda solo la modifica della distribuzione o del monte ore, senza incidere su altre condizioni contrattuali.
FAQ sulla comunicazione variazione orario di lavoro
- Serve il consenso del lavoratore?
- Sì, salvo diversa previsione del contratto collettivo. Il cambiamento va concordato e formalizzato.
- Che sanzioni sono previste?
- In caso di mancata comunicazione, sono previste sanzioni amministrative da 100 a 500 euro per ogni lavoratore interessato.
- La comunicazione va fatta anche per variazioni temporanee?
- No, solo per modifiche strutturali e permanenti.
- Quali enti vanno informati?
- Centro per l’Impiego tramite UNILAV, INPS e INAIL, oltre al lavoratore stesso.
Storia e novità recenti
La comunicazione di variazione orario nasce per garantire trasparenza e tutela nei rapporti di lavoro, soprattutto dopo l’introduzione delle comunicazioni obbligatorie telematiche (dal 2008). Recentemente, con la crescita del lavoro flessibile e degli accordi individuali, è aumentata l’attenzione degli ispettori su questo adempimento, anche in ottica di contrasto al lavoro irregolare. Le sanzioni sono state inasprite e la tracciabilità è diventata centrale nella gestione del personale.