Contratto di solidarietà: come funziona, vantaggi e gestione efficace

contratto di solidarietà: come funziona, vantaggi e gestione efficace

Il contratto di solidarietà è uno strumento previsto dalla normativa italiana che consente alle aziende in difficoltà di ridurre temporaneamente l’orario di lavoro dei dipendenti, evitando così licenziamenti collettivi. In cambio della riduzione dell’orario e della retribuzione, i lavoratori ricevono un’integrazione salariale dallo Stato tramite l’INPS. Questo meccanismo permette di salvaguardare i posti di lavoro e di sostenere le imprese nei momenti di crisi o riorganizzazione.

In pratica, il contratto di solidarietà si traduce in un accordo aziendale, sottoscritto con le rappresentanze sindacali, in cui vengono stabilite le modalità e la durata della riduzione dell’orario di lavoro. L’obiettivo principale è la difesa dell’occupazione, proteggendo sia l’azienda che i lavoratori da soluzioni drastiche come il licenziamento.

Cos’è il contratto di solidarietà

Il contratto di solidarietà, disciplinato dalla Legge n. 863/1984 e successive modifiche, è un accordo collettivo che prevede la diminuzione dell’orario di lavoro per fronteggiare crisi aziendali o per favorire nuove assunzioni. Esistono due tipologie principali:

  • Contratti di solidarietà difensivi: utilizzati per evitare esuberi e licenziamenti collettivi.
  • Contratti di solidarietà espansivi: mirano a favorire l’ingresso di nuovi lavoratori, riducendo l’orario dei dipendenti già in forza.

A cosa serve e come funziona

Il contratto di solidarietà serve a gestire momenti di crisi o riorganizzazione aziendale, riducendo i costi del lavoro senza ricorrere ai licenziamenti. I lavoratori coinvolti subiscono una riduzione proporzionale dello stipendio, ma ricevono un’integrazione salariale dall’INPS che copre parte della perdita economica. L’azienda, nel frattempo, può riorganizzare la propria attività, mantenendo le competenze interne e tutelando la coesione del gruppo di lavoro.

Come si attiva il contratto di solidarietà

Per attivare un contratto di solidarietà, l’azienda deve:

  1. Confrontarsi con le rappresentanze sindacali aziendali.
  2. Stipulare un accordo che definisca la riduzione oraria, la durata (massimo 24 mesi, prorogabile), i criteri di scelta dei lavoratori coinvolti e le modalità di rotazione.
  3. Presentare la domanda all’INPS e al Ministero del Lavoro, allegando l’accordo sindacale e la documentazione richiesta.
  4. Attendere l’autorizzazione e l’erogazione dell’integrazione salariale.

Esempio pratico

Un’azienda metalmeccanica con 20 dipendenti attraversa un calo degli ordini. Per evitare di licenziare 5 persone, concorda una riduzione oraria del 20% per tutti i lavoratori. L’INPS integra parte della retribuzione persa, e l’azienda può mantenere l’intero organico in attesa di una ripresa.

Vantaggi e svantaggi

  • Vantaggi: tutela dei posti di lavoro, mantenimento delle competenze, sostegno economico ai lavoratori, flessibilità nella gestione delle crisi.
  • Svantaggi: riduzione dello stipendio, complessità burocratica, necessità di accordo sindacale.

Domande frequenti (FAQ)

Chi può accedere al contratto di solidarietà?
Tutte le aziende che rientrano nel campo di applicazione della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS).
Quanto dura il contratto di solidarietà?
La durata massima è di 24 mesi, con possibilità di proroga in casi particolari.
Qual è l’importo dell’integrazione salariale?
L’INPS copre fino al 60% della retribuzione persa per le ore non lavorate.
Il contratto di solidarietà può essere revocato?
Sì, in caso di miglioramento della situazione aziendale o mancato rispetto degli accordi.

Differenze con altri strumenti

Il contratto di solidarietà si distingue dalla Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO) perché è frutto di un accordo sindacale e mira a evitare licenziamenti, mentre la CIGO interviene per sospensioni temporanee dell’attività senza accordo collettivo. Rispetto al part-time, la riduzione oraria è temporanea e legata a una crisi aziendale.

Storia e novità recenti

I contratti di solidarietà sono stati introdotti negli anni ’80 e hanno subito diverse modifiche, soprattutto con il Jobs Act (D.Lgs. 148/2015) che ne ha semplificato l’accesso e l’applicazione. Negli ultimi anni, sono stati fondamentali per gestire crisi settoriali e aziendali, soprattutto in seguito alla pandemia da Covid-19.

Fonti e approfondimenti