Dichiarazione preventiva di attività: che cos’è? È la comunicazione obbligatoria che ogni azienda o datore di lavoro deve inviare agli enti competenti prima di avviare una nuova attività lavorativa, sia essa l’assunzione di personale, l’inizio di un appalto, una prestazione occasionale o l’attivazione di un nuovo cantiere. Senza questa dichiarazione, l’attività è considerata irregolare, con conseguenze pesanti sia sul piano sanzionatorio che su quello della responsabilità legale.
La dichiarazione preventiva di attività, nota anche come DPA o comunicazione preventiva, serve a garantire la trasparenza e la tracciabilità di ogni rapporto di lavoro. Obbligatoria per tutte le aziende che assumono dipendenti o collaboratori, si invia in modalità telematica tramite i portali predisposti (come il portale INPS o il sistema Cliclavoro), indicando i dati del lavoratore, la data di inizio e la tipologia del rapporto. Senza questa comunicazione, il rapporto di lavoro è considerato irregolare, con rischi di sanzioni amministrative, sospensione dell’attività e – nei casi più gravi – responsabilità penale.
Come funziona la dichiarazione preventiva di attività
La DPA deve essere inviata prima dell’inizio effettivo della prestazione lavorativa, anche solo di un giorno. In caso di assunzione, la comunicazione va trasmessa almeno il giorno precedente. Per appalti, cantieri o lavori autonomi, la tempistica può variare in base alla normativa specifica di settore. La dichiarazione contiene:
- Dati identificativi del datore di lavoro e dell’azienda
- Dati del lavoratore o dei lavoratori coinvolti
- Tipologia di contratto e mansioni
- Data di inizio (e, se nota, di fine) attività
- Luogo di svolgimento della prestazione
La trasmissione avviene online, tramite i sistemi informatici regionali o nazionali. Una volta inviata, la comunicazione è immediatamente valida e consultabile dagli enti ispettivi (INL, INPS, INAIL).
Quando è obbligatoria e a chi si applica
La dichiarazione preventiva di attività è obbligatoria per:
- Assunzione di lavoratori subordinati
- Attivazione di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.)
- Prestazioni di lavoro accessorio o occasionale
- Inizio di lavori in appalto o subappalto
- Attivazione di cantieri edili o attività temporanee
Non riguarda solo le imprese, ma anche associazioni, enti no profit e privati che assumono personale domestico. Esistono alcune eccezioni e regole particolari per il settore agricolo, domestico e per le pubbliche amministrazioni.
Cosa succede se non si invia la dichiarazione preventiva?
La mancata comunicazione comporta rischi gravi per il datore di lavoro:
- Sanzioni amministrative da 100 a 500 euro per ogni lavoratore irregolare
- Rischio di sospensione dell’attività imprenditoriale
- Impossibilità di difendersi in caso di contenzioso con il lavoratore
- Nei casi più gravi, responsabilità penale per lavoro nero o intermediazione illecita
Le sanzioni sono cumulative e non sanabili retroattivamente: la dichiarazione va fatta sempre prima dell’inizio del rapporto.
Esempi pratici
- Assumi un nuovo dipendente? Devi inviare la DPA almeno il giorno prima dell’ingresso in azienda.
- Apri un cantiere edile? La dichiarazione preventiva va trasmessa indicando il luogo, la durata e i lavoratori coinvolti.
- Avvii un appalto di servizi? La comunicazione è obbligatoria per ogni lavoratore impiegato, anche se assunto tramite un’impresa terza.
Differenze con altri adempimenti
La dichiarazione preventiva di attività si distingue dalla comunicazione obbligatoria di assunzione (CO): la DPA copre anche attività non strettamente legate all’assunzione, come appalti, cantieri, lavoro autonomo occasionale. Non va confusa con il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), che certifica la regolarità contributiva dell’azienda, né con il Libro Unico del Lavoro, che registra le presenze e le retribuzioni.
FAQ sulla dichiarazione preventiva di attività
- Quando va inviata la DPA?
- Sempre prima dell’inizio dell’attività o del rapporto di lavoro.
- Come si invia?
- Tramite portali online regionali o nazionali (Cliclavoro, INPS, ecc.).
- Chi la deve inviare?
- Tutti i datori di lavoro, inclusi privati e associazioni.
- Si può rettificare una DPA errata?
- Sì, ma solo prima dell’inizio effettivo dell’attività.
- Quali sanzioni si rischiano?
- Sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, penali.
Storia e novità normative
La dichiarazione preventiva di attività nasce per contrastare il lavoro sommerso e garantire la tutela dei lavoratori. Introdotta in modo sistematico dal 2008, ha subito numerose modifiche e aggiornamenti, soprattutto con il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008) e la riforma Fornero. Le ultime novità riguardano la digitalizzazione delle procedure e l’integrazione con i sistemi di tracciamento dei rapporti di lavoro, che permettono controlli più rapidi e meno errori formali. Oggi la DPA è un pilastro della gestione del personale, strumento chiave per la legalità e la sicurezza in azienda.
