Nel 2024 la presenza di lavoratori stranieri in Italia raggiunge numeri importanti: oltre 4,6 milioni di cittadini stranieri risultano registrati nelle banche dati INPS. Di questi, quasi 4 milioni sono lavoratori attivi, una componente essenziale per il tessuto produttivo italiano, soprattutto per le piccole imprese che ogni giorno affrontano la sfida della gestione del personale.
Chi sono i lavoratori stranieri in Italia?
Il 75,4% dei lavoratori stranieri proviene da Paesi non comunitari, mentre il 24,6% arriva da Stati membri dell’Unione Europea. Le comunità più numerose sono quelle provenienti da Romania, Albania, Marocco, Cina e Ucraina. La maggioranza è di sesso maschile, ma con forti differenze tra i Paesi: ad esempio, la presenza maschile supera il 90% tra i lavoratori provenienti da Pakistan, Bangladesh ed Egitto, mentre per Ucraina e Moldova la componente femminile è prevalente.
Età e distribuzione geografica
I lavoratori stranieri sono generalmente più giovani rispetto ai colleghi comunitari: quasi la metà dei non comunitari ha meno di 39 anni. Geograficamente, il Nord Italia accoglie il 61,8% degli stranieri, seguito dal Centro (23,1%) e dal Sud e Isole (15,1%). L’incidenza maggiore si registra al Nord, con 10,3 stranieri ogni 100 residenti.
Settori di impiego e retribuzioni
La maggior parte dei lavoratori stranieri è impiegata come dipendente nel settore privato. I numeri parlano chiaro: 2,7 milioni lavorano in settori diversi dall’agricoltura, 314 mila nell’agricoltura e quasi 500 mila nel lavoro domestico. Le retribuzioni medie annue variano sensibilmente: circa 18.800 euro nei settori extra-agricoli, 9.700 euro in agricoltura e 9.800 euro per il lavoro domestico.
Perché questi dati interessano i piccoli imprenditori?
Per chi gestisce una piccola impresa, conoscere la composizione della forza lavoro straniera è fondamentale per pianificare assunzioni, gestire le presenze e rispettare la normativa. I lavoratori stranieri rappresentano una risorsa strategica, soprattutto in settori dove la domanda di manodopera supera l’offerta locale. Comprendere le dinamiche di età, provenienza e retribuzione aiuta a costruire team più solidi e ad anticipare le esigenze di gestione.
Domande frequenti dei datori di lavoro
- Quali sono le principali nazionalità tra i lavoratori stranieri?
Romania, Albania, Marocco, Cina e Ucraina guidano la classifica. - In quali settori sono più presenti?
Settore privato non agricolo, agricoltura e lavoro domestico. - Qual è la retribuzione media?
Dipende dal settore: circa 18.800 euro annui nei settori extra-agricoli, meno di 10.000 euro in agricoltura e lavoro domestico. - Ci sono differenze di età rispetto ai lavoratori italiani?
Sì, i lavoratori stranieri sono mediamente più giovani. - La presenza straniera è uniforme in tutta Italia?
No, è più alta al Nord e più bassa al Sud e nelle Isole.
Cosa significa per chi fa impresa oggi?
Per gli imprenditori che ogni giorno affrontano la gestione del personale, questi dati non sono solo numeri: sono la fotografia di una realtà che cambia e che va compresa. Conoscere chi sono, da dove vengono e come lavorano i collaboratori stranieri permette di proteggere la propria impresa, programmare con chiarezza e costruire un ambiente di lavoro più solido e inclusivo. La chiarezza nei dati è il primo scudo contro l’incertezza.
