
Il registro delle visite mediche è un documento obbligatorio per tutte le aziende soggette a sorveglianza sanitaria, in cui vengono annotate le visite mediche effettuate sui lavoratori. Serve a garantire la tracciabilità della salute dei dipendenti, tutelare l’azienda da rischi sanzionatori e assicurare il rispetto della normativa sulla sicurezza sul lavoro.
In pratica, ogni datore di lavoro che ha almeno un dipendente esposto a rischi specifici (chimici, fisici, biologici, movimentazione manuale dei carichi, videoterminali, ecc.) deve istituire e aggiornare il registro delle visite mediche. Questo documento deve essere custodito dal medico competente e aggiornato ad ogni visita: preassuntiva, periodica, su richiesta del lavoratore o del datore di lavoro, al cambio mansione, al rientro dopo assenza prolungata.
Cos’è il registro delle visite mediche
Il registro delle visite mediche è uno strumento previsto dal D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro), che raccoglie in modo ordinato e cronologico tutte le informazioni sulle visite sanitarie effettuate sui lavoratori. Non contiene dati sensibili sulle diagnosi, ma solo le informazioni essenziali: data della visita, tipo di visita, giudizio di idoneità, eventuali prescrizioni o limitazioni.
A cosa serve il registro delle visite mediche
Il registro serve a dimostrare che l’azienda rispetta gli obblighi di legge in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. In caso di controlli ispettivi, infortuni o malattie professionali, la presenza e la corretta tenuta del registro rappresentano una difesa fondamentale per il datore di lavoro. Inoltre, consente di monitorare lo stato di salute dei dipendenti e programmare le visite periodiche in modo puntuale.
Come si compila e si gestisce il registro delle visite mediche
La compilazione del registro è a cura del medico competente, che aggiorna il documento dopo ogni visita. Il registro può essere cartaceo o digitale, purché garantisca la sicurezza e la riservatezza dei dati. Deve essere conservato per almeno 10 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro. In caso di cambio del medico competente, il registro deve essere trasferito senza soluzione di continuità.
Esempi pratici
Un’azienda metalmeccanica con operai esposti a rumore e sostanze chimiche dovrà istituire il registro delle visite mediche, annotando ogni controllo periodico e le eventuali prescrizioni. Anche un ufficio con personale che utilizza videoterminali per più di 20 ore settimanali è tenuto a istituire il registro, registrando le visite periodiche obbligatorie.
Differenze con altri registri
Il registro delle visite mediche non va confuso con il registro infortuni (ora elettronico), che raccoglie i dati sugli infortuni sul lavoro, né con il libro unico del lavoro, che documenta le presenze e le retribuzioni. Ogni registro ha una funzione specifica e distinta.
Domande frequenti
- Chi deve istituire il registro delle visite mediche? Tutti i datori di lavoro soggetti a sorveglianza sanitaria.
- Chi può consultare il registro? Solo il medico competente e, in caso di controllo, gli organi di vigilanza.
- Quali dati contiene? Data della visita, tipo di visita, giudizio di idoneità, eventuali prescrizioni.
- Quanto tempo va conservato? Almeno 10 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro.
- Cosa succede se manca o è compilato male? Sono previste sanzioni amministrative e, in caso di danni ai lavoratori, responsabilità penale.
Storia e novità recenti
Il registro delle visite mediche nasce con le prime normative sulla sicurezza del lavoro negli anni ‘50, ma è stato reso obbligatorio e dettagliato dal D.Lgs. 81/2008. Negli ultimi anni, la digitalizzazione ha reso possibile la tenuta in formato elettronico, semplificando la gestione e la conservazione dei dati. La pandemia da Covid-19 ha rafforzato l’attenzione sulla sorveglianza sanitaria, rendendo ancora più centrale il ruolo del registro nelle aziende.