Riforma della disabilità: cosa cambia per le aziende dal 2025

riforma della disabilità: cosa cambia per le aziende dal 2025

Dal 30 settembre 2025 parte la seconda fase della sperimentazione della Riforma della disabilità, che coinvolgerà nove province italiane e due territori autonomi. Ma cosa significa, concretamente, per chi gestisce un’azienda con dipendenti? Ecco tutto quello che devi sapere, spiegato in modo chiaro e diretto.

Riforma della disabilità: le novità per le aziende

La Riforma della disabilità, prevista dal decreto legislativo 62/2024, introduce una nuova procedura per l’accertamento della condizione di disabilità, con l’obiettivo di rendere il processo più rapido e trasparente. Dal 30 settembre 2025 al 31 dicembre 2026, nelle province di Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza, e nei territori della Valle d’Aosta e della Provincia Autonoma di Trento, il riconoscimento della disabilità passerà esclusivamente attraverso la trasmissione telematica all’INPS del nuovo certificato medico introduttivo.

Come funziona la nuova procedura

  • Certificato medico introduttivo: il procedimento parte solo se il medico certificatore trasmette online il nuovo certificato all’INPS.
  • Abilitazione dei medici: i medici già abilitati possono usare il loro profilo; chi si abilita per la prima volta deve compilare il modulo AP110 sul sito INPS.
  • Dati socioeconomici: dopo l’invio del certificato, la persona interessata può comunicare i propri dati socioeconomici all’INPS, anche tramite patronato o associazioni di categoria, per velocizzare l’eventuale erogazione delle prestazioni economiche.
  • Convocazione a visita: la convocazione arriverà tramite raccomandata A/R, con possibilità di consultare i dettagli sul Portale della disabilità.
  • Assenza a visita: l’assenza ingiustificata è considerata rinuncia, ma si può chiedere una nuova convocazione in caso di impossibilità.

Impatto per i datori di lavoro

Per i piccoli imprenditori, la novità principale è la digitalizzazione dell’iter di riconoscimento della disabilità. Questo significa meno attese e maggiore chiarezza sui tempi, ma anche la necessità di informare i propri dipendenti sulle nuove modalità. Le aziende coinvolte dovranno prestare attenzione alle comunicazioni INPS e supportare i lavoratori che dovessero avviare la procedura, soprattutto nella raccolta e trasmissione dei dati richiesti.

Per chi assume lavoratori con disabilità, la velocità nell’accertamento può incidere direttamente sull’accesso agli incentivi e sulle pratiche di collocamento mirato.

FAQ – Domande frequenti dei datori di lavoro

Questa riforma riguarda tutte le aziende?
No, la sperimentazione riguarda solo le aziende con dipendenti residenti o domiciliati nelle province e territori coinvolti.
Devo fare qualcosa come datore di lavoro?
Non direttamente, ma è utile informare i dipendenti sulle nuove modalità e offrire supporto se necessario.
Cambia qualcosa per l’assunzione di persone con disabilità?
La procedura di accertamento sarà più veloce, quindi l’accesso agli incentivi e alle agevolazioni potrebbe essere più rapido.
Come posso aiutare i miei dipendenti?
Puoi indirizzarli verso il medico certificatore e, se necessario, verso patronati o associazioni di categoria per la trasmissione dei dati socioeconomici.
Ci sono rischi di rallentamenti?
La digitalizzazione punta a ridurre i tempi, ma è fondamentale seguire attentamente le nuove procedure e i canali ufficiali INPS.

Conclusioni

La seconda fase della Riforma della disabilità è un passo verso un sistema più chiaro e veloce. Per i piccoli imprenditori, significa meno incertezza e più controllo sui tempi delle pratiche che coinvolgono i lavoratori con disabilità. Resta fondamentale essere informati e pronti a sostenere i propri dipendenti in ogni fase della procedura.

Per aggiornamenti e approfondimenti, consulta sempre il Portale della disabilità e i canali ufficiali INPS.