
Le visite fiscali sono controlli medici disposti dall’INPS per verificare lo stato di salute dei lavoratori in malattia. Per le aziende, conoscere come funzionano le visite fiscali è fondamentale: un errore nella gestione può costare caro, sia in termini economici che di rapporti con i dipendenti.
Cos’è la visita fiscale
La visita fiscale è un accertamento medico che serve a verificare se il lavoratore assente per malattia sia realmente impossibilitato a lavorare. Può essere richiesta dall’INPS, dal datore di lavoro o d’ufficio. Il medico fiscale si reca al domicilio del dipendente durante le cosiddette fasce di reperibilità per accertare lo stato di salute dichiarato nel certificato medico.
Quando può essere richiesta la visita fiscale
La visita fiscale può essere disposta:
- dall’INPS in automatico, su segnalazione del sistema;
- dal datore di lavoro, tramite apposita richiesta all’INPS;
- d’ufficio, in caso di controlli mirati o sospetti di abuso.
Orari e fasce di reperibilità
Le fasce di reperibilità sono gli orari in cui il lavoratore deve essere presente all’indirizzo indicato nel certificato di malattia. Per i dipendenti privati sono:
- 10:00 – 12:00
- 17:00 – 19:00
Per i dipendenti pubblici: 9:00 – 13:00 e 15:00 – 18:00. In questi orari il lavoratore deve essere reperibile per la visita fiscale, salvo motivi documentati (visite mediche, urgenze, ecc.).
Cosa succede se il lavoratore non è reperibile
Se il lavoratore non viene trovato durante la visita fiscale senza giustificato motivo, rischia la perdita dell’indennità di malattia e può incorrere in sanzioni disciplinari. È fondamentale che l’azienda informi i dipendenti sulle regole e sulle conseguenze.
Come richiedere una visita fiscale
Il datore di lavoro può richiedere la visita fiscale tramite il portale INPS (inps.it), accedendo con le proprie credenziali e compilando il modulo online. La richiesta è immediata e può essere fatta anche il primo giorno di assenza del lavoratore.
Esiti della visita fiscale
Il medico fiscale può:
- confermare la prognosi;
- modificare la prognosi (ridurre o prolungare i giorni di malattia);
- ritenere il lavoratore idoneo al lavoro.
L’esito viene comunicato sia al lavoratore che all’azienda e all’INPS.
Eccezioni e casi particolari
Alcune categorie di lavoratori possono essere esentate dalla reperibilità (es. patologie gravi, infortuni sul lavoro, ricoveri ospedalieri). In questi casi, occorre una documentazione specifica.
FAQ sulle visite fiscali
- Quante volte può essere disposta la visita fiscale? Non ci sono limiti: può essere richiesta ogni giorno di assenza.
- Serve avvisare il lavoratore? No, la visita è a sorpresa.
- Chi paga il medico fiscale? L’INPS, ma se la visita è richiesta dal datore di lavoro, il costo può essere a suo carico.
- La visita può essere fatta anche nei giorni festivi? Sì, le fasce di reperibilità valgono anche nei weekend e nei festivi.
Differenze con altri controlli medici
La visita fiscale si differenzia dalla visita medica di idoneità o dalla sorveglianza sanitaria perché è finalizzata solo a verificare la veridicità dell’assenza per malattia, non lo stato di salute generale del lavoratore.
Storia e novità recenti
Le visite fiscali esistono dagli anni ’70, ma sono state riformate più volte. Dal 2017 è attivo il Polo Unico INPS, che ha unificato le regole tra pubblico e privato e informatizzato il sistema di richiesta e gestione delle visite. Negli ultimi anni, l’attenzione è aumentata per prevenire abusi e garantire equità nei controlli.